Mike Bongiorno

Bongiorno Mike

  • Maggio 20, 2024
  • Nessun commento
  • Archivio Riccardi

Nato il 26 maggio 1924 a New York da genitori italo-americani, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno è stato uno dei volti più iconici della televisione italiana. Giovanissimo, si trasferisce a Torino, dove completa gli studi e si trova a vivere gli orrori della Seconda guerra mondiale, unendosi alle formazioni partigiane in montagna.

Arrestato dai nazisti, trascorre mesi nei campi di concentramento tedeschi, un’esperienza che segnerà profondamente la sua vita. Dopo la guerra, si stabilisce definitivamente in Italia e nel 1953 fa il suo ingresso nel mondo della televisione con il programma “Arrivi e Partenze”, inaugurando così una carriera straordinaria.

Il suo grande successo arriva con “Lascia o Raddoppia?”, il primo grande quiz show della televisione italiana, seguito da una serie di programmi di grande successo tra cui “Rischiatutto” e “La Ruota della Fortuna”. Bongiorno è stato anche una presenza costante al Festival di Sanremo, conducendone undici edizioni.

Oltre alla televisione, ha recitato in diversi film interpretando se stesso e ha avuto un ruolo significativo nella promozione della TV privata in Italia insieme a Silvio Berlusconi.

La sua carriera è stata coronata da numerosi riconoscimenti, tra cui l’onorificenza di “Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica”. Il suo improvviso decesso nel 2009 ha lasciato un vuoto nel mondo dello spettacolo italiano.

Oltre alla sua indimenticabile carriera televisiva, Bongiorno è stato protagonista di un avvenimento drammatico dopo la sua morte, quando la sua salma è stata trafugata dal cimitero di Dagnente. Dopo mesi di indagini, è stata ritrovata e successivamente cremata, con le ceneri disperse nelle valli del Cervino.

Il suo ricordo è stato onorato anche con l’inaugurazione di Via Mike Bongiorno a Milano nel 2015, un tributo alla sua indimenticabile eredità nella televisione italiana.

Maria Callas

Callas Maria

  • Dicembre 02, 2013
  • Nessun commento
  • Archivio Riccardi

Nata a New York il 2 dicembre 1923 da genitori greci, Maria Callas studiò canto ad Atene dove iniziò una strepitosa carriera internazionale come soprano. 

Dotata di un timbro e di un’estensione vocale particolarmente unici, la Callas contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento (la cosiddetta «belcanto renaissance»), in particolare di compositori come Vincenzo Bellini (Norma , Puritani, Sonnambula); Gaetano Donizetti (Lucia di Lammermoor); Giuseppe Verdi (Traviata, Trovatore, Aida); Amilcare Ponichielli (La Gioconda); Giacomo Puccini (Tosca, Turandot). Si dedicò inoltre con enorme successo alla riscoperta di titoli usciti di repertorio a causa della mancanza di interpreti sopranili adeguate, quali Armida e Il Turco in Italia di Gioachino Rossini, Il pirata di Bellini, Anna Bolena di Donizetti, Alceste e Ifigenia in Tauride di Christoph Willibald Gluck e La Vestale di Gaspare Spontini, accettando i tagli e gli adattamenti di tradizione imposti dai direttori dell’epoca.

I ruoli indissolubilmente legati al suo nome restano comunque Norma di Vincenzo Bellini e Medea di Luigi Cherubini.

Nel dicembre del 1951 aprì la stagione lirica alla Scala di Milano con I vespri siciliani di Verdi ed iniziò così il periodo d’oro della sua carriera. Negli anni successivi Maria Callas cambiò molto fisicamente, perse circa 30 chili e si iniziò a parlare di “trasformazione della Callas”.  Rilevantissime furono le conseguenze sull’arte scenica, che la Callas portò ad altezze inimmaginabili: libera e fluida nei movimenti -in condizioni di salute sufficientemente buone- riconcepì le sue creazioni come in senso coreografico, imponendo un modello di recitazione fortemente espressionistico: in lei canto e recitazione erano qualcosa di assolutamente integrato.

Sul finire degli anni 50 però il successo, la fama di personaggio pubblico mondiale, l’incontro con Aristotele Onassis ed una serie di interpretazioni non del tutto entusiasmanti portarono Maria Callas al declino. Una fase questa, che fu segnata da uno scandalo senza precedenti: il 2 gennaio 1958 al Teatro dell’Opera di Roma, ad una serata di gala alla presenza di alte autorità tra cui il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, durante il primo atto di Norma, diretta da Gabriele Santini, la Callas accusò afonia su certe note centrali. Presa dal panico, irritata da voci che avrebbe sentito provenire dal loggione e forse mal consigliata, fu irremovibile nel non proseguire l’interpretazione.

La fine degli anni d’oro di Maria Callas fu da quel momento inevitabile. Interrotti i rapporti anche con la Scala di Milano e con il Metropolitan di New York la Callas cantò ancora saltuariamente tra il 1966 ed il 1974, anno della sua ultima tournée mondiale con Giuseppe Di Stefano. Morì il 16 settembre 1977 a Parigi.


Franca Rame

Rame Franca

  • Dicembre 08, 2012
  • Nessun commento
  • Archivio Riccardi

Franca Rame, la cui famiglia ha antiche tradizioni teatrali, insieme al marito Dario Fo fonda nel 1958 la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”. Vittima negli anni di piombo di rapimento da parte esponenti dell’estrema destra, subisce durante il periodo di prigionia violenza fisica e sessuale. Nel 2006 viene eletta senatrice della Repubblica, ma abbandona nel 2008, non condividendo gli orientamenti governativi.

Leggi Tutto
Gian Maria Volonté

Volonté Gian Maria

  • Dicembre 05, 2011
  • Nessun commento
  • Archivio Riccardi

Gian Maria Volonté nacque a Milano, ma crebbe a Torino, il 9 aprile 1933. Il padre, Mario Volonté, era un milite fascista originario di Saronno (in provincia di Varese) che, nel 1944, fu al comando della Brigata Nera di Chivasso, incaricata di dar la caccia ai partigiani comunisti; la madre, Carolina Bianchi, apparteneva ad una benestante famiglia di industriali milanesi.


Leggi Tutto