Ezio Tarantelli al Cnel

Ezio Tarantelli

  • Marzo 25, 2024
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Ezio Tarantelli, nato a Roma il 11 agosto 1941, è stato un luminare dell’economia italiana, la cui vita e carriera sono state tragicamente interrotte da un atto di violenza politica. Laureatosi presso l’Università di Roma “La Sapienza” nel 1965, Tarantelli ha poi approfondito i suoi studi presso l’Università di Cambridge nel Regno Unito e presso il MIT negli Stati Uniti, dove ha avuto l’opportunità di studiare sotto la guida di illustri economisti come Robert Solow e Franco Modigliani.

Dopo un’iniziale esperienza alla Banca d’Italia, Tarantelli ha intrapreso una brillante carriera accademica, insegnando in diverse università italiane e internazionali. Il suo contributo alla teoria economica e alla politica del lavoro è stato di fondamentale importanza, e la sua figura è ancora oggi ricordata con grande rispetto e ammirazione nel mondo accademico.

Tuttavia, il suo impegno civile e le sue idee progressiste lo hanno reso un bersaglio per le Brigate Rosse, che lo hanno assassinato brutalmente il 27 marzo 1985, dopo una lezione alla facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma. L’attentato è stato rivendicato dalle Brigate Rosse come parte della loro lotta per la costruzione del Partito Comunista Combattente con un documento di settanta pagine lasciato sulla sua auto, nel quale Tarantelli venne attaccato per il suo ruolo di consulente CISL nell’accordo tra governo e sindacati sul taglio degli scatti di scala mobile — il sistema di indicizzazione della crescita dei salari attuato in Italia nei primi anni ottanta.

Nonostante la sua prematura scomparsa, l’eredità di Tarantelli vive ancora oggi. Numerose istituzioni e luoghi sono stati intitolati in suo onore, tra cui l’aula magna della Facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” e una biblioteca presso l’Università della Calabria. La sua figura è anche commemorata da un monumento nel cortile della Facoltà di Economia a Roma e da un piazzale nel XI municipio della città.

Il figlio di Tarantelli, Luca, ha dedicato gran parte della sua vita a preservare e diffondere la memoria di suo padre, producendo un documentario e un volume che celebrano la vita e le idee di Tarantelli. Attraverso il suo impegno costante, Luca ha contribuito a mantenere viva l’eredità di suo padre e a onorare il suo coraggio e la sua determinazione nel perseguire la verità e la giustizia.

In un periodo di crescente instabilità politica e sociale, la figura di Ezio Tarantelli continua a ispirare coloro che lottano per un mondo migliore e più giusto. La sua sollecitazione civile e morale, unita alla sua ferma tenacia nel perseguire le proprie idee, lo rendono un esempio senza tempo di coraggio e dedizione al bene comune.

Vittorio Bachelet

Vittorio Bachelet

  • Febbraio 11, 2024
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  • Archivio Riccardi

Vittorio Bachelet (Roma, 20 febbraio 1926 – Roma, 12 febbraio 1980) è stato un giurista e politico italiano di spicco nel panorama accademico e politico del secondo dopoguerra, assassinato dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980.

Nato a Roma, ultimo dei nove figli di Giovanni, ufficiale dell’esercito, e di Maria Bosio, Vittorio Bachelet cresce in un ambiente di forte radicamento cattolico. Nel 1934, si unisce all’Azione Cattolica, iniziando così un percorso di impegno sociale che lo accompagnerà per tutta la vita.

Dopo la maturità classica al Liceo Tasso, nel 1943 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e si unisce alla FUCI. Nel 1947, laureandosi con lode con una tesi in diritto del lavoro, diventa assistente volontario presso la cattedra di diritto amministrativo alla Sapienza. La sua carriera accademica decolla, ottenendo la libera docenza in diritto amministrativo e istituzioni di diritto pubblico.

Vittorio Bachelet pubblica nel 1957 un volume influente sull’attività di coordinamento nell’amministrazione pubblica, divenendo un punto di riferimento legislativo. La sua carriera accademica lo porta a ricoprire ruoli di rilievo presso diverse università italiane, culminando con la nomina a professore ordinario di diritto pubblico dell’economia presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1974.

Parallelamente alla sua attività accademica, Bachelet rimane attivo nell’Azione Cattolica, diventandone uno dei principali dirigenti nazionali. Dal 1959 al 1973, è Presidente Generale dell’associazione, incarico che svolge con dedizione, promuovendo la riforma interna e la corresponsabilità dei laici nella Chiesa.

Impegnato anche in politica come membro della Democrazia Cristiana, Bachelet viene eletto consigliere comunale a Roma nel 1976 e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura nello stesso anno. Il suo coinvolgimento politico culmina tragicamente il 12 febbraio 1980, quando viene assassinato dalle Brigate Rosse mentre si trova alla Sapienza, dopo una lezione.

La sua eredità è testimoniata dalla missione di rinnovamento dell’Azione Cattolica e dalla sua contribuzione al dibattito accademico in materia di diritto amministrativo. La sua tragica morte lascia un vuoto nel panorama italiano, ma il suo spirito di coraggio e impegno continua a ispirare coloro che si battono per la democrazia e la giustizia.