Bettino Craxi, Partito Socialista Italiano

Bettino Craxi

  • Febbraio 13, 2024
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Bettino Craxi (Milano 1934 – Hammamet, Tunisia, 2000), è stato un politico italiano che ha indubbiamente segnato la storia politica del Paese. Da dirigente della gioventù socialista a membro di spicco del comitato centrale del Partito Socialista Italiano (PSI) dal 1957, Craxi è stato una figura chiave. Autorevole esponente della corrente autonomista, nel 1965 entrò nella direzione del PSI, contribuendo attivamente all’unificazione con i socialdemocratici.

Eletto deputato nel 1969 e vicesegretario del PSI nel 1970, Craxi divenne segretario nazionale nel luglio 1976. La sua leadership mirava al consolidamento dell’autonomia del PSI, specialmente rispetto al Partito Comunista Italiano (PCI). Una strategia che comportò una vivace polemica contro il PCI e un’alleanza spesso tesa con la Democrazia Cristiana.

Il culmine della sua carriera politica fu la guida di due governi di coalizione (1983-1987) tra DC, PSI, PSDI, PLI e PRI. Tuttavia, questo periodo fu segnato dalle inchieste su tangentopoli, portando alle dimissioni di Craxi da segretario del PSI nel 1993. In un discorso alla Camera nel 1993, riconobbe il finanziamento illegale dei partiti, estendendo le responsabilità a tutto il sistema politico.

Condannato, Craxi si ritirò in Tunisia nel 1994. La sua storia è emblematica, riflettendo la complessità della politica italiana. La controversa figura di Craxi rimane un punto di discussione nella storia politica dell’Italia moderna.

Vittorio Bachelet

Vittorio Bachelet

  • Febbraio 11, 2024
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Vittorio Bachelet (Roma, 20 febbraio 1926 – Roma, 12 febbraio 1980) è stato un giurista e politico italiano di spicco nel panorama accademico e politico del secondo dopoguerra, assassinato dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980.

Nato a Roma, ultimo dei nove figli di Giovanni, ufficiale dell’esercito, e di Maria Bosio, Vittorio Bachelet cresce in un ambiente di forte radicamento cattolico. Nel 1934, si unisce all’Azione Cattolica, iniziando così un percorso di impegno sociale che lo accompagnerà per tutta la vita.

Dopo la maturità classica al Liceo Tasso, nel 1943 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e si unisce alla FUCI. Nel 1947, laureandosi con lode con una tesi in diritto del lavoro, diventa assistente volontario presso la cattedra di diritto amministrativo alla Sapienza. La sua carriera accademica decolla, ottenendo la libera docenza in diritto amministrativo e istituzioni di diritto pubblico.

Vittorio Bachelet pubblica nel 1957 un volume influente sull’attività di coordinamento nell’amministrazione pubblica, divenendo un punto di riferimento legislativo. La sua carriera accademica lo porta a ricoprire ruoli di rilievo presso diverse università italiane, culminando con la nomina a professore ordinario di diritto pubblico dell’economia presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1974.

Parallelamente alla sua attività accademica, Bachelet rimane attivo nell’Azione Cattolica, diventandone uno dei principali dirigenti nazionali. Dal 1959 al 1973, è Presidente Generale dell’associazione, incarico che svolge con dedizione, promuovendo la riforma interna e la corresponsabilità dei laici nella Chiesa.

Impegnato anche in politica come membro della Democrazia Cristiana, Bachelet viene eletto consigliere comunale a Roma nel 1976 e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura nello stesso anno. Il suo coinvolgimento politico culmina tragicamente il 12 febbraio 1980, quando viene assassinato dalle Brigate Rosse mentre si trova alla Sapienza, dopo una lezione.

La sua eredità è testimoniata dalla missione di rinnovamento dell’Azione Cattolica e dalla sua contribuzione al dibattito accademico in materia di diritto amministrativo. La sua tragica morte lascia un vuoto nel panorama italiano, ma il suo spirito di coraggio e impegno continua a ispirare coloro che si battono per la democrazia e la giustizia.

Michail Gorbačëv - Foto di Maurizio Riccardi © AGR

Michail Gorbačëv

  • Febbraio 01, 2024
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Michail Sergeevič Gorbačëv, noto anche come Mikhail Gorbachev o Gorbaciov, è stato un influente politico sovietico, successivamente russo a partire dal 1991. Nato nel 1931 a Privol´noe, nella regione di Stavropol´, Gorbačëv ha svolto un ruolo chiave nella trasformazione politica dell’Unione Sovietica.

La sua carriera politica ha avuto inizio nel 1971 quando è entrato a far parte del comitato centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS). Nel 1985, è salito alla carica di segretario generale del PCUS, posizione dalla quale ha cercato di introdurre riforme democratiche nel regime sovietico. Le sue iniziative più note sono state la glasnost (“trasparenza”) e la perestrojka (“ristrutturazione”).

Gorbačëv ha promosso una politica estera improntata al dialogo con gli Stati Uniti e alla non interferenza negli affari dei paesi comunisti dell’Europa dell’Est. Nel 1990, è stato eletto presidente dell’Unione Sovietica, ma il suo mandato è stato segnato da un tentativo di colpo di stato nel 1991 da parte di nostalgici del vecchio regime sovietico. Il fallimento di questo colpo di stato ha rafforzato la posizione di Boris N. Eltsin.

L’instabilità politica, la crisi economica interna e le crescenti tendenze autonomistiche hanno portato alla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel dicembre 1991. Nel corso della sua carriera, Gorbačëv ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1990. Dopo la fine della sua carriera politica, ha continuato a giocare un ruolo attivo dirigendo a Mosca la Fondazione Internazionale per la Ricerca Sociale, Economica e Politica.

Nato in una famiglia contadina, Gorbačëv ha inizialmente lavorato come meccanico in un’officina di macchine agricole prima di intraprendere la sua carriera politica. Laureatosi in giurisprudenza a Mosca nel 1955, ha progredito rapidamente attraverso le fila del PCUS, diventando segretario del partito locale a Stavropol´ nel 1970.

Gorbačëv ha sperimentato resistenze interne nel tentativo di implementare il suo “nuovo corso” di riforme, che ha portato a una significativa democratizzazione della società sovietica. Tuttavia, ha affrontato notevoli sfide, specialmente sul fronte economico, con il peggioramento delle condizioni di vita della popolazione e l’instabilità crescente. Nel frattempo, i nazionalismi si sono intensificati in regioni come le repubbliche baltiche, il Caucaso e l’Asia Centrale.

Le sue iniziative e il suo ruolo nella storia del XX secolo ne fanno una figura di grande rilevanza nell’ambito politico internazionale. Concludendo, le parole chiave per comprendere la figura di Michail Sergeevič Gorbačëv sono: politico sovietico, riforme democratiche, dissoluzione URSS, glasnost, perestrojka.

Sandra Milo

Sandra Milo

  • Gennaio 29, 2024
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Sandra Milo, pseudonimo di Salvatrice Elena Greco, è stata una straordinaria attrice, conduttrice televisiva e figura di spicco nella cultura italiana. Nata a Tunisi il 11 marzo 1933 e scomparsa il 29 gennaio 2024 a Roma, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dello spettacolo.

Carriera Cinematografica: Una Storia di Successi e Riconoscimenti

La sua carriera cinematografica è stata segnata da ruoli memorabili in film quali “Il generale Della Rovere,” “Adua e le compagne,” “Fantasmi a Roma,” “Giulietta degli spiriti,” e soprattutto “8½,” premiato con l’Oscar. Negli anni ’60, insieme a Claudia Cardinale e Giulietta Masina, è stata una musa ispiratrice del leggendario regista Federico Fellini.

Nata a Tunisi da genitori siciliani e toscani, ha trascorso la sua infanzia a Vicopisano e successivamente a Viareggio. La sua vita personale è stata caratterizzata da eventi drammatici, tra cui il precoce matrimonio a 15 anni e la perdita di un figlio neonato. La Milo ha esordito al cinema nel 1955 con “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli, diventando presto un’icona del cinema italiano.

Collaborazione con Fellini e Ruoli Indimenticabili

La svolta cruciale nella sua carriera è arrivata con l’incontro con Federico Fellini, con il quale ha anche avuto una relazione clandestina durata 17 anni. Sandra Milo ha brillato in capolavori come “8½” (1963) e “Giulietta degli spiriti” (1965), vincendo il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista per entrambi i film.

Nonostante una brusca interruzione della sua carriera negli anni ’60 a seguito di critiche negative per “Vanina Vanini,” ha continuato a lavorare con registi di spicco come Luigi Zampa, Pasquale Festa Campanile e Dino Risi.

Versatilità Artistica: Cinema, Televisione e Teatro

Dopo una pausa di circa un decennio dedicato alla famiglia, la Milo è tornata sullo schermo nel 1979 con film come “Riavanti… Marsch!” e “Tesoromio.” Nel frattempo, ha avviato una carriera televisiva di successo, conducendo programmi come “Piccoli fans” (1985-1989) e “Giorno di festa” (1992).

La sua partecipazione a “L’amore è una cosa meravigliosa” nel 1990 è stata segnata da uno scherzo crudele, diventando una figura di rilievo nella storia della televisione italiana.

Vicende Personali e Impegno Politico

La Milo è stata vicina al Partito Socialista Italiano dagli anni ’60, intrattenendo una relazione con il leader Bettino Craxi negli anni ’80. La sua vita privata è stata segnata da matrimoni, relazioni e anche da vicende giudiziarie, tra cui una condanna nel 1999 per truffa immobiliare.

Anni 2000 e Oltre: Rinascita Artistica e Impegno Sociale

Negli anni 2000, ha continuato a lasciare il suo segno nel mondo dello spettacolo, partecipando a progetti cinematografici come “Il cuore altrove” (2003) e vincendo il premio come migliore attrice al Festival del Cinema di Brooklyn nel 2011 per “W Zappatore.”

Il suo impegno sociale è emerso durante un’intervista televisiva, in cui ha sostenuto l’eutanasia a favore della madre in fin di vita.

Ultimi Anni e Riconoscimenti

Nei suoi ultimi anni, la Milo è stata protagonista di progetti televisivi come “Quelle brave ragazze” (2022) e “Gigolò per caso” (2023). Il 11 maggio 2021, ha ricevuto il premio David di Donatello alla carriera.

Sandra Milo, un’icona intramontabile, è scomparsa il 29 gennaio 2024 a 90 anni nella sua casa a Roma, lasciando dietro di sé un’eredità artistica che ha contribuito a definire l’identità del cinema italiano.

Emma Bonino

Emma Bonino

  • Gennaio 26, 2024
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Emma Bonino, nata a Bra il 9 marzo 1948, rappresenta una figura di spicco nella politica italiana, con un notevole impatto nel panorama del radicalismo liberale e del femminismo.

Dal 1976, ha costantemente ricoperto ruoli di grande responsabilità: deputata alla Camera, membro del Parlamento europeo, senatrice, commissaria europea (1995-1999), Ministro del commercio internazionale e delle politiche europee (2006-2008), vicepresidente del Senato (2008-2013), e Ministro degli affari esteri (2013-2014).

La sua attività politica non si limita all’Italia: Bonino è stata presidente del Partito Radicale Transnazionale dal 1989 al 1993 e ha contribuito alla fondazione di organizzazioni internazionali come l’International Crisis Group. È celebre per essere stata ideatrice della Corte penale internazionale e delegata italiana all’ONU per la moratoria sulla pena di morte. Ha fondato l’organizzazione “Non c’è pace senza giustizia” per l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili.

La sua carriera politica è stata caratterizzata da una forte attenzione ai diritti civili, con impegno per la democrazia e la giustizia a livello globale. Bonino ha sostenuto campagne per referendum, diritti civili nell’Europa dell’Est e la creazione di una Corte penale internazionale.

Nel 2013, è diventata Ministro degli affari esteri nel governo Letta, diventando la seconda donna a ricoprire questo incarico nella storia italiana. Successivamente, nel 2018, è stata rieletta al Senato con +Europa.

Bonino ha affrontato sfide personali, come la sua battaglia contro un tumore al polmone, annunciando nel 2023 la sua guarigione dopo otto anni.

Emma Bonino è una voce autorevole nella politica italiana e internazionale, con un lungo e significativo percorso di impegno per i diritti umani, la pace e la giustizia.

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John Kerry ed Emma Bonino
John Kerry ed Emma Bonino

09052013 Roma Ministero Esteri Conferenza stampa del Ministro Emma Bonino e del Segretario di Stato USA John Kerry

John Kerry ed Emma Bonino
John Kerry ed Emma Bonino

09052013 Roma Ministero Esteri Conferenza stampa del Ministro Emma Bonino e del Segretario di Stato USA John Kerry

Gigi Riva

Gigi Riva

  • Gennaio 22, 2024
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Luigi Riva, noto come Gigi, ha segnato indelebilmente la storia del calcio italiano come uno dei migliori calciatori di tutti i tempi. Nato il 7 novembre 1944 a Leggiuno, ha intrapreso una carriera straordinaria nel mondo del calcio, sia come attaccante di talento che come dirigente sportivo. Il 22 gennaio 2024, il calcio italiano ha perso una leggenda, ma il suo lascito rimane eterno.

Gigi Riva ha iniziato il suo percorso calcistico nelle fila del Legnano, per poi legare gran parte della sua carriera agonistica al Cagliari. Militando ininterrottamente dal 1963 al 1977, ha impresso il suo nome nella storia del club con 208 reti, un record assoluto ancora oggi. La stagione epica del 1969-70 lo ha visto contribuire alla vittoria dello scudetto, dove si è anche laureato capocannoniere del torneo.

Oltre ai trionfi con il Cagliari, Gigi Riva è stato un faro per la Nazionale Italiana. Con 35 gol in 42 presenze, è tutt’oggi il miglior marcatore di sempre. Ha sollevato la Coppa Europea nel 1968 e raggiunto la finale mondiale nel 1970. La sua dedizione al calcio è perdurata anche nel ruolo di team manager della Nazionale dal 1990 al 2013.

Nel 1999, World Soccer lo ha collocato tra i migliori calciatori del XX secolo, mentre nel 2011 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. La sua immensa contribuzione è stata riconosciuta anche con la cittadinanza onoraria di Cagliari nel 2005 e il ritiro ufficiale della maglia numero undici.

La vita di Gigi Riva è stata segnata da sfide personali. Cresciuto in un contesto di modesta disponibilità economica, ha perso il padre in un tragico incidente sul lavoro. Nonostante le difficoltà, il suo talento calcistico ha brillato, diventando una forza iconica del calcio italiano.

Soprannominato “Rombo di Tuono” per la potenza del suo tiro, Gigi Riva era un attaccante completo. Mancino naturale, era noto per la sua abilità nell’acrobazia, nel gioco aereo e nella precisione sotto rete. La sua intensità agonistica e la velocità nello scatto lo rendevano una forza imparabile in campo.

La sua eredità non si esaurisce con la sua morte nel gennaio 2024. Gigi Riva rimarrà per sempre nei cuori degli appassionati di calcio come un’icona indiscussa, il cui impatto sul gioco e sulla cultura calcistica italiana sarà eterno.

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Giuliano Vassalli - Foto di Carlo Riccardi

Giuliano Vassalli

  • Gennaio 17, 2024
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Giuliano Vassalli (Perugia, 25 aprile 1915 – Roma, 21 ottobre 2009) è stato una figura poliedrica nell’ambito della Resistenza, giurista di prestigio e un influente politico italiano. La sua eredità si estende dalle gesta eroiche della Resistenza alla sua carriera accademica e politica, contribuendo in modo significativo all’evoluzione del sistema giuridico italiano.

Origini e Formazione

Figlio del civilista Filippo, Vassalli si distinse fin da giovane per la sua intraprendenza e dedizione agli studi. Laureatosi in giurisprudenza presso l’Università di Roma nel 1936, collaborò con il fratello Alfredo alla redazione di importanti codici penali, tra cui il celebre “Codice Vassalli”.

Impegno nel PSI e nella Resistenza

Vassalli si unì attivamente al Partito Socialista Italiano (PSI) durante gli anni della Resistenza. Nel 1943, partecipò a una riunione chiave che portò alla costituzione del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), svolgendo un ruolo cruciale nell’organizzazione e nella fusione di diverse anime della sinistra italiana antifascista.

Dopo l’8 settembre 1943, Vassalli entrò a far parte della resistenza romana come esponente del PSIUP. La sua figura emerse con forza il 24 gennaio 1944, quando orchestrò l’audace azione delle Brigate Matteotti per liberare Sandro Pertini e Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Questo gesto eroico, ideato e diretto da Vassalli, contribuì a salvare la vita dei futuri Presidenti della Repubblica.

Prigionia e Liberazione

Nel corso del suo impegno nella resistenza, Vassalli fu catturato dai nazisti nell’aprile 1944 e rinchiuso nel carcere di via Tasso, dove subì torture dalle SS. La sua liberazione avvenne miracolosamente il 4 giugno 1944, grazie all’intercessione di papa Pio XII e poco prima dell’arrivo delle forze alleate a Roma.

Carriera Accademica e Forense

Dopo la guerra, Vassalli intraprese una carriera brillante come avvocato e docente universitario. La sua influenza si estese in diverse università italiane, dove insegnò diritto e procedura penale. Autore di una vasta produzione giuridica, Vassalli contribuì significativamente alla formazione di nuove generazioni di giuristi.

Carriera Politica nel Secondo Dopoguerra

La carriera politica di Vassalli si distinse per il suo impegno a favore del PSI. Consigliere comunale e capogruppo del PSI a Roma, Vassalli fu eletto deputato e senatore, contribuendo alle commissioni per la revisione del codice penale e di procedura penale.

Il suo ruolo di Ministro di Grazia e Giustizia nei governi Goria, De Mita e Andreotti VI (dal 1987 al 1991) sottolinea il suo impegno nel promuovere riforme legali cruciali. Nel 1987, Vassalli presentò il disegno di legge delega per la riforma del codice di procedura penale, un progetto che abbracciava i principi democratici e moderni.

Franco Cristaldi fotografato da Carlo Riccardi

Franco Cristaldi

  • Gennaio 16, 2024
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Franco Cristaldi, nato a Torino il 3 ottobre 1924 e scomparso a Monte Carlo il 1º luglio 1992, è stato uno sceneggiatore e produttore cinematografico italiano di straordinario talento e visione artistica. Questa biografia ripercorre la vita e la carriera di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile sul panorama cinematografico italiano del XX secolo.

L’inizio di un Viaggio Eclettico:

Franco Cristaldi, inizialmente uno studente di medicina e successivamente partigiano, trova la sua vera passione nel mondo del cinema. L’incontro casuale con Roberto Rossellini a Roma accende la scintilla della sua carriera cinematografica. Nel 1946, tornato a Torino, Cristaldi fonda la Vides Cinematografica, inizialmente concentrata su documentari e cortometraggi.

L’esordio nel Lungometraggio:

Nel 1954, con “La pattuglia sperduta” diretto da Piero Nelli, Cristaldi fa il suo esordio nel lungometraggio. Sebbene il film non raggiunga un grande successo commerciale, attira l’attenzione della Lux Film, dando il via a una fruttuosa collaborazione produttiva.

La Svolta a Roma:

Nel 1959, Cristaldi si trasferisce a Roma, mantenendo la sua filosofia di produzione artigianale. Contrario alla visione del cinema come industria seriale, ogni produzione Vides riflette l’impegno morale e professionale del produttore nel promuovere nuove idee. Collabora con autori eterogenei, tra cui Francesco Rosi, Pietro Germi, Luchino Visconti, e Federico Fellini.

Nuovo Cinema Paradiso: Il Culmine della Carriera:

Il punto culminante della carriera di Cristaldi giunge nel 1988 con “Nuovo Cinema Paradiso”. Dopo una difficile prima uscita, il film ottiene successo internazionale vincendo il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes e l’Oscar per il miglior film straniero. Questo successo tardivo consolida il suo status di produttore visionario.

Vita Privata e Legami Affettivi:

Franco Cristaldi ha vissuto una vita privata altrettanto eclettica quanto la sua carriera. Dopo un primo matrimonio con Carla Simonetti e un figlio di nome Massimo, la sua unione con Claudia Cardinale, iniziata nel 1966, ha rappresentato un capitolo significativo della sua vita. Seguirono un divorzio ufficiale nel 1975 e un nuovo matrimonio nel 1983 con Zeudi Araya. La sua vita amorosa fu anche caratterizzata da una relazione con Rosanna Schiaffino negli anni ’60.

Eredità e Riconoscimenti:

Franco Cristaldi è stato onorato nel corso degli anni con omaggi significativi. Dal 2009, il Bif&st di Bari assegna il Premio intitolato a lui per il produttore del miglior film del festival. Nel ventennale di “Nuovo Cinema Paradiso”, è uscito il documentario “Franco Cristaldi e il suo cinema Paradiso” di Massimo Spano, celebrando la sua vita e il suo contributo al cinema italiano.

Produzioni Iconiche:

Franco Cristaldi ha prodotto alcuni dei film più iconici del cinema italiano, tra cui “Divorzio all’italiana”, “Amarcord”, “Il caso Mattei” e “Il Nome della Rosa”. La sua filmografia è un testamento della sua ecletticità e della sua capacità di collaborare con registi di diverse sensibilità artistiche.

pelè

Pelè

  • Febbraio 20, 2023
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Pelè a Roma fotografato da Carlo Riccardi: il più grande calciatore di tutti i tempi a spasso per la città nel giugno del 1961.

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Raffaella Carrà

Carrà Raffaella

  • Luglio 10, 2021
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Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, la ballerina e cantante Raffaella Carrà, dopo il debutto in televisione in Tempo di danza (1961), al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale Scaramouche (1965), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Fu così che la Carrà divenne la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero.

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