Gassman Vittorio
Vittorio Gassman nasce a Genova il giorno 1 settembre 1922, figlio di un ingegnere edile tedesco, interrompe gli studi di giurisprudenza per iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica.
Successivamente si afferma come uno dei più apprezzati fra i giovani attori della scena teatrale nostrana lavorando – tra gli altri – con Guido Salvini, Luigi Squarzina e un mostro sacro come Luchino Visconti, fino a diventare direttore unico (dalla stagione 1954-55) d’una propria compagnia: vastissimo il repertorio di questi anni, che va da “Un tram che si chiama desiderio ” di Williams ad “Oreste” di Alfieri, da due classici shakespeariani quali “Amleto” ed “Otello” al “Kean, genio e sregolatezza” di Dumas padre, passando per “Adelchi” di Alessandro Manzoni. Da ricordare la sua splendida versione scenica del dramma di Pier Paolo Pasolini “Affabulazione” (1977).
Dal 1946 comincia invece la sua fortunata carriera nel cinema, cui si dedicherà con sempre maggior frequenza nel corso del tempo: meritano, al riguardo, d’esser citati “I soliti ignoti” (1958) e “La grande guerra” (1959) di Mario Monicelli, “Il sorpasso” (1962) ed “I mostri” (1963) di Dino Risi, “L’armata Brancaleone” (1966) ancora di Monicelli, “L’alibi” (1969) di cui è anche co-regista, “In nome del popolo italiano” (1971) e “Profumo di donna” (1974) di Dino Risi, “C’eravamo tanto amati” (1974) e “La terrazza” (1980) di Ettore Scola, “Anima persa” (1977) e “Caro papà” (1979) nuovamente con Risi, le partecipazioni ad “Un matrimonio” (1978) e “Quintet” (1978) di Robert Altman, per finire con “La famiglia” (1987) di Ettore Scola, “Lo zio indegno” (1989) di Franco Brusati, “Tolgo il disturbo” (1990) di Dino Risi.
Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni fu anche uno dei “mostri”, o “mattatori”, della commedia all’italiana. Soprannominato appunto “il mattatore”, è considerato uno dei migliori attori italiani, ricordato per la sua estrema professionalità, versatilità e magnetismo.
Gassman si è spento il 29 Giugno 2000, a 78 anni, nella sua casa romana a causa di una crisi cardiaca.